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PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a concederlo? 
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
Ciao,
vi aggiorno sulla mia visita all'ASL. Il medico ha verificato i miei documenti e ha detto che mi preparerà un foglio simile in modo da insistere con l'azienda sull'idoneità di un part-time per motivi di salute.
Mi ha ribadito che NON sono tenuti per legge a concederlo...

Mi ha anche detto però che, qualora la mia situazione di intolleranza alle lenti dovesse peggiorare a causa di questo abuso...io potrei provare a rivalermi sull'azienda, in quanto il problema era stato da me sollevato,ma da loro ignorato. Mi ha detto che secondo una legge che nn ricordo, il datore è "responsabile" per la salute e sicurezza nell'ambiente lavorativo.
Insomma, se sono persone ragionevoli ed informate, credo che a loro convenga di piu darmi un part-time di 5-6 ore che rischiare di avere parecchie grane in futuro...

Settimana prossima andrò dal medico aziendale con tutta la documentazione....e vi saprò dire.

UNA NOTA SUL DISCORSO INVALIDITà che mi ha spiegato il medico dell'ASL( a me non interessa, ma a qualcuno del forum potrebbe interessare)
Come ben saprete l'invalidità per cheratocono dà diritto, anche solo per indicazione della malattia, al 5%.
Poi però in base ad una tabella che incrocia (senza la correzione lenti)quanto ci vedi con l'occhio sinistro e quanto con il destro: ti danno un'ulteriore percentuale.
Io per esempio in base al mio visu senza correzione (1/10 e circa 6/10) credo di essere intorno al 20% + 5% del cheratocono.
Però, per farla molto breve, per avere diritto a qualsiasi agevolazione di invalidità bisogna superare il 33%. E nel caso della vista, vorrebbe dire indicativamente vederci 1/10 con un occhio e 2/10 con l'altro...quindi in pratica essere ciechi da entrambi gli occhi.
La cecità ad UN occhio solo non vale molto e non fa arrivare al 33% perchè viene considerato il visu degli occhi nel loro insieme.


venerdì 10 maggio 2013, 11:08
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
Grazie per l’aggiornamento!
È molto utile avere un riscontro, anche perchè se si scrivono cose di una certa portata senza opportuni riferimenti di legge (o esperienze dirette) si rischia di far finire qualche lettore-utente konico nel panico :( :( ;
luthor ha scritto:
in cui il tuo stato di salute fosse incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi mansione, diventa legittimo anche il licenziamento.


mi pareva davvero un ribaltamento di quel che la legge dice circa i licenziamenti discriminatori che ho linkato nell’altro post…invece quel che ti han detto è la conferma di quello che ho premesso all’inizio di questa discussione e cioè che il datore di lavoro (credo ai sensi della 626) è responsabile per lo stato di salute del lavoro connesso all’attività svolta
è quel che mi han fatto notare subito il mio ente, che per pararsi il c……mi ha concesso un orario ridotto
resta EVIDENTEMENTE una concessione del datore di lavoro (non credo esistano part-time obbligatori, anzi sarebbe interessante sapere in quale fattispecie rientrano :? …), finalizzata a non incorrere in un comportamento che potrebbe essere giudicato “lesivo” del diritto alla tutela della alute del lavoratore e pertanto illegittimo e sanzionabile, altrochè giusta causa di licenziamento
anche perchè diventa difficile, per una holding, dimostrare di non avere mansioni adatte ad una persona con problemi di vista, visto che ce l'avranno pure una centralinista...
cmq bisogna andarci piano perchè è una questione delicata, ci vogliono elementi precisi e circostanziati perché si rischiano allarmi ingiustificati in chi legge
grazie mille :wink:

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Betty74
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venerdì 10 maggio 2013, 16:02
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
Il licenziamento effettuato per impossibilità del lavoratore a svolgere le proprie mansioni (eventualmente, anche per malattia sopravvenuta) si definisce tecnicamente "licenziamento per giustificato motivo oggettivo" e non ha nulla a che fare con il "licenziamento discriminatorio".
Ovviamente, nel caso di arisxz non ci sono i presupposti per un licenziamento correllato in qualche modo al cheratocono.
La disciplina relativa alla sicurezza sul lavoro è oggi contenuta nel decreto legislativo 81/2008 che ha sostituito il decreto legislativo 626/1994.
Il decreto succitato regolamente anche le modalità di svolgimento del lavoro al videoterminale.

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venerdì 10 maggio 2013, 17:45
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
forse non mi spiego: secondo me l'unico "giustificato motivo oggettivo" che il nostro ordinamento (e la relativa giurisprudenza) riconosce è quello di tipo economico, salvo eventuale reati (che so un dimostrato furto ai danni dell'azienda..):

Cita:
anche il licenziamento intimato per ragioni economiche (giustificato motivo oggettivo) può determinare l’ordine di reintegrazione da parte del Giudice, qualora nel corso del giudizio, sulla base della domanda formulata dal lavoratore, il licenziamento risulti invece determinato da ragioni discriminatorie.

infatti:
Cita:
se le ragioni economiche poste a fondamento di un licenziamento risultano insussistenti, il licenziamento stesso si configura come licenziamento discriminatorio, in quanto, eliminata la causale economica, resta solo il fatto che l’impresa ha scelto di eliminare quel certo dipendente per sue caratteristiche personali non gradite


tal genere di licenziamento può sicuramente essere definito come discriminatorio

tra l'altro l'onere della prova spetta al datore di lavoro

Cita:
per quanto attiene la dimostrazione della discriminazione, il punto 4 dell’art.28 del D.Lgs.150/2011, stabilisce l’inversione dell’onere della prova (mutuato dalla L.125/1991) sancendo che “quando il ricorrente fornisce elementi di fatto, desunti anche da dati di carattere statistico, dai quali si può presumere l'esistenza di atti, patti o comportamenti discriminatori, spetta al convenuto l'onere di provare l'insussistenza della discriminazione.

per concludere
Cita:
pertanto qualunque causa giustificativa diversa da quella tecnico-organizzativa ammessa dall’ordinamento, come tale collegata a caratteristiche, opinioni, scelte della persona del lavoratore prive di attinenza con la prestazione lavorativa, è per ciò stesso discriminatoria e illecita e può perfino prevalere su un’eventuale causa tecnico-organizzativa concorrente (M.T. Carinci, ib.).[/u]
singoli individui (Barbera, 2007).

per assurdo:
Cita:
In questa logica, per fare un esempio, un lavoratore sessantenne licenziato per motivi economici potrebbe sostenere, a prescindere da qualsiasi comparazione con altri lavoratori licenziati o altri lavoratori mantenuti in organico, che la ragione sottesa alla sua eliminazione è quella anagrafica.

[
Cita:
u]La riforma Fornero, con la sanzione reintegratoria collegata al licenziamento discriminatorio, costringe tutti gli operatori a ripensare al proprio modo di lavorare e di istruire le cause: sostenendo la discriminazione ci si incanala in un sistema che ha come sbocco la reintegrazione nel posto di lavoro e non solo una indennità risarcitoria.[/u].

è evidente che:
Cita:
i ricorsi di impugnazione dei licenziamenti dovranno essere finalizzate a rivendicare la discriminazione, dopo avere smontato la motivazione economica.

che nel nostro caso è già smontata di suo: in buona sostanza una holding NON può dimostrare di non avere mansioni in cui collocare una persona con problemi di vista
(fosse anche solo fare l'usciere...)
per chiudere
Cita:
qualunque causa giustificativa diversa da quella tecnico-organizzativa ammessa dall’ordinamento, come tale collegata a caratteristiche, opinioni, scelte della persona del lavoratore prive di attinenza con la prestazione lavorativa, è per ciò stesso discriminatoria e illecita e può perfino prevalere su un’eventuale causa tecnico-organizzativa concorrente


quando è obbligata invece a concedere il part time l'azienda?
io credo mai :?

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venerdì 10 maggio 2013, 21:36
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
Se un lavoratore commette un reato si può configurare un licenziamento per giustificato motivo soggettivo.
Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo si configura, invece, per ragioni tecnico-organizzative-produttive (es.: riduzione di personale) oppure per ragioni che attengono la sfera del lavoratore ma non a lui imputabili (es.: sopravvenuta inidoneità fisica).
Il licenziamento discriminatorio (sempre illegittimo) si configura per ragioni legate al genere/orientamento sessuale, stato di salute, razza, religione, ecc., che non hanno attinenza con la capacità al lavoro.
Se vengono violate le norme in materia di sicurezza, il datore di lavoro ne risponde civilmente e penalmente ma ciò non gli preclude di interrompere il rapporto di lavoro ove si configurino una delle condizioni di cui sopra.
Nella realtà, tutti questi distinguo hanno importanza nel settore pubblico, meno nel settore privato dove le tutele sono spesso insufficienti anche nel caso di licenziamento illegittimo.

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sabato 11 maggio 2013, 11:00
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
sì, ho scritto una minchiata: il giustificato motivo soggettivo è ben altra cosa..grazie per la precisazione; però resta molto difficile per un'azienda far passare il motivo "organizzativo" come causa di giustificato motivo oggettivo
più che di pubblico/privato direi che si tratta di dimensioni aziendale e tipo di attività: se fai l'orafo in un negozio artigianale, facilmente un problema di vista serio compromette il posto di lavoro, ma in realtà grandi dovrebbero avere sempre una possibilità di ricollocorarti
(proprio per non incorrere in problemi..)
ho trovato questo sulla inidoneità sopravvenuta, direi che è chiaro:
Licenziamento per sopravvenuta inidoneità allo svolgimento della mansione
Le Sezioni Unite della Corte di cassazione hanno risolto un contrasto che divideva i Giudici del Supremo Collegio in merito alla possibilità di licenziare un lavoratore diventato inidoneo, per motivi di salute, allo svolgimento della sua mansione.
Più precisamente, la giurisprudenza prevalente riteneva che, in un caso come quello indicato, il datore di lavoro avesse senz’altro la possibilità di licenziare il lavoratore in questione, senza neanche dover provare l’impossibilità di utilizzarlo in mansioni diverse.

Il citato orientamento era eccessivamente punitivo, per di più in contrasto con il principio, pacifico in giurisprudenza, che il datore di lavoro, che avesse licenziato un proprio dipendente per giustificato motivo oggettivo, dovesse fornire la prova dell’impossibilità di utilizzarlo altrimenti.
Anche in considerazione di quanto si è appena detto, un orientamento più recente, benché ancora minoritario, era giunto alla conclusione che il lavoratore diventato inidoneo a svolgere la propria mansione potesse essere licenziato a condizione che il datore di lavoro dimostrasse, appunto, l’impossibilità di utilizzarlo in altre mansioni equivalenti e compatibili con la sua ridotta capacità lavorativa, naturalmente senza che ciò comportasse una modifica dell’assetto aziendale.
Questa era stata la decisione assunta dalla Corte di cassazione, per esempio, con la sentenza n. 7908 del 23/8/97.

Come si diceva, il contrasto è stato risolto dalle Sezioni Unite, con la sentenza n. 7755 del 7/8/98. La citata pronuncia è giunta ad una soluzione che, pur essendo intermedia tra le due che si erano precedentemente delineate, è sostanzialmente favorevole al lavoratore.
Infatti, le Sezioni Unite sono partite dal presupposto che la prestazione del lavoratore diventato inidoneo è realmente impossibile, con conseguente legittimità del licenziamento, a condizione che quel lavoratore non possa svolgere altra mansione professionalmente equivalente a quella che gli era stata assegnata.
Per questo motivo, il Giudice deve considerare sia le residue capacità lavorative del lavoratore, che l’organizzazione aziendale; sulla scorta di questa comparazione, potrà essere valutata la persistenza dell’interesse del datore di lavoro alla prestazione di quel lavoratore. In ogni caso, spetta al datore di lavoro provare l’impossibilità di utilizzare altrimenti quel lavoratore.

Tuttavia, mancando nell’organizzazione aziendale una mansione equivalente, l’indagine deve essere estesa anche alle mansioni dequalificanti: è vero – sostiene infatti la Corte – che l’art. 2103 c.c. dispone la nullità di ogni patto contrario al divieto di dequalificazione, ma è anche vero che la salvaguardia del posto di lavoro è un bene primario, per tutelare il quale è ammissibile sacrificare interessi di minor rilevanza, qual è appunto quello che sottende il divieto di dequalificazione.

Come si vede, rispetto alla citata Cass. 7755 del 1998, la pronuncia delle Sezioni Unite ha esteso la verifica della possibilità di utilizzare altrimenti il lavoratore anche in mansioni dequalificanti. In questo modo, si solleva il delicato problema (non nuovo, per la verità) della possibilità di sacrificare interessi pur importanti in nome della tutela di altri interessi, ritenuti prioritari.
In ogni caso, rispetto all’orientamento che era prevalente, la sentenza delle Sezioni Unite rappresenta sicuramente un sensibile passo in avanti, perché sancisce comunque il principio che la sopravvenuta inidoneità del lavoratore non costituisce di per sé un giustificato motivo di licenziamento.

scusa se insisto: esiste un part time "obbligatorio"?

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Betty74
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domenica 12 maggio 2013, 21:05
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
Purtroppo credo che per legge non esista.. Il medico della asl ha parlato di regolazione di pause.. Ma ha detto che non si parla mai di part time obbligatorio per motivi di salute.
Anche gli avvocati che ho interpellato, tramite conoscenze, me lo avrebbero detto..

Rimane però il discorso della 'responsabilità' del datore di lavoro e del fatto che se poi ti succede qualcosa, potrebbero risponderne in azienda.

Domani vado dal medico della asl a ritirare il certificato che mi rilascerà... È martedì vedrò il medico aziendale.

Vi aggiornerò a brevissimo :il mio caso potrebbe essere di emblematico, trattandosi di azienda moltooo grande e privata... È molto maschilista, per cui il part time alle donne con figli non viene concesso praticamente mai.. Fai brutta figura solo a chiederlo!!!!!


domenica 12 maggio 2013, 22:12
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
Il medico della ASL, estremamente competente e disponibile mi ha rilasciato un certificato in cui chiede, stante la mia complessa e documentata patologia oculare, una riduzione complessiva del carico visivo, NON risolvibile con le pause previste dall'articolo 175 della legge 51/05 (pause per uso Vdt).
Fa anche riferimento al comma 1c) dell' Articolo 18 - D.lgs 81/08:
c)

OBBBLIGO DEL DATORE DI LAVORO:
"nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza;
"

In base a questo articolo l'azienda può essere considerata responsabile....

Mi ha anche detto che:
- mi dovrò far rilasciare dal medico aziendale un certificato d'idoneità in cui avalla o meno quello che richiedo. O persevera sul discorso delle pause, o scrive che ho diritto ad un part-time

I casi poi sono due:
1) se il medico dovesse darmi ragione sull'idoneità ad un part-time, l'azienda pare sia tenuta a darmelo. Da quello che ho capito il giudizio del medico aziendale è "vincolante", almeno questo è quello che mi ha detto il medico dell asl (dip. Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro).

2) Se invece il medico aziendale, opportunamente "strigliato" dall'azienda e non abbastanza coraggioso da mettersi contro l'azienda, dovesse insistere sulla NON idoneità ad un part-time, io potrei fare ricorso al suo giudizio entro 30 giorni dall'emissione del certificato.
E questi ricorsi vengono gestiti alla ASL tramite una commissione interna (in cui partecipa il medico dell'ASL che ti ha rilasciato il certificato), e nella maggioranza dei casi, dà ragione alle richieste delle persone e non all'azienda.
Poi in pratica, se vinci il ricorso, il medico aziendale è costretto a rivedere il suo giudizio, e a quel punto poi anche l'azienda dovrà tenerne conto.

Io, quando mi ha parlato del ricorso, mi sono dimostrata un po reticente per paura di andare ai ferri corti con l'azienda, però il medico mi ha rassicurato dicendo che non si tratta di una "causa" o altro di legale, e che l'azienda non nemmeno è coinvolta direttamente. Si fa ricorso al giudizio del medico aziendale, non all'azienda.

Ora staremo a vedere, io ovviamente spero che domani mi rilascino questa idoneità ..Devo anche stare attenta a farmi rilasciare questo foglio (sia favorevole che non), e che invece il discorso non finisca con un discorso NON scritto per cui poi il medico dice che "parlerà" con l'azienda e per cui poi non mi rimane nulla in mano....
C'è bisogno di un doc per poi fare eventualmente ricorso...


lunedì 13 maggio 2013, 16:06
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
ottime notizie )))
è la figura del medico del lavoro, quindi, ad essere cruciale...
e se lui non ha ben presente il discorso di una eventuale contestazione di fronte alla commissione ASL, tu fa che ricordarglielo :wink:
magari è sufficiente a fargli dire che ti serve un part-time
non sei un caso semplice, credo che un medico del lavoro serio, deontologicamente, non possa che avallare quanto si evince dalla tua anamnesi ASL..
auguroni
e grazie per le info e news

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lunedì 13 maggio 2013, 16:46
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
ci sono dei casi di part time obbligatori (malati oncologici, ecc.).
La normativa di riferimento per i disabili gravi è però la legge 104/92 che prevede dei riposi retribuiti in favore del lavoratore (meglio, quindi, del part time).

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lunedì 13 maggio 2013, 19:46
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
ok, grazie per i riferimenti
sì è vero che c'è la tutela dei disabili gravi, però per casi tipo i nostri è meglio ridurre l'orario giornaliero, piuttosto che dei riposi... :roll: :roll:

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lunedì 13 maggio 2013, 21:10
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
Aggiornamenti:

il medico aziendale, una donna, mi ha rilasciato la benedetta idoneità con limitazione alle 5 ore giornaliere!!!!
Sapeva bene del ricorso che si può fare all'Asl e non ha fatto questioni: e non si aspettava minimamente che mi sarei presentata anche con il certificato aggiuntivo dell'Asl, oltre a quello del mio oculista.
Chiamerà l'amministrazione del personale, che mi contatterà a breve....
Tra poco quindi scoppierà la BOMBA in ufficio ed ho un po di ansia...
Anche perchè, coincidenza sfortunata, domani dovrei iniziare una consulenza da un nuovo cliente...

Comunque è praticamente sicuro che mi faranno un contratto di part-time solo per un certo periodo di tempo, un anno o anche meno.
L'atteggiamento del medico però mi ha lasciato un po cosi, sentivo che non era dalla mia parte.
Ha parlato di "situazione in evoluzione" e ha fissato un altro controllo tra 6 mesi, ipotizzando che io quindi tra un po di tempo possa adattarmi alle lenti a contatto, oppure adattarmi all'uso degli occhiali (Ma comeee, se con un occhio sono praticamente cieca senza lenti e l'occhiale non riesce a correggere nulla???)
Io sinceramente vedo nel futuro o una stabilizzazione del mio problema o un peggioramento del cheratocono, ma dubito che l'utilizzo delle lenti e del pc per tutta la giornata, possano non darmi piu fastidi....
Poi mi ha fatto una battutina ironica dicendo che sapeva della mia appena passata gravidanza e poteva immaginare anche le scomodità di un orario full-time con un bimbo piccolo..

Quando poi le ho detto che il mio oculista mi parlava che intorno ai 40 anni (io ne ho 38) il cheratocono di solito si stabilizza, e che quindi l'ideale sarebbe non operarsi proprio di trapianto, e andare avanti con un uso regolato delle lenti...Beh , lei ha minimizzato il discorso del trapianto, dei rischi di rigetto, dei problemi di astigmatismo che ne derivano etc etc etc..
Sembra che ora il trapianto sia un'operazione di routine che non dà quasi mai complicazioni....Mah...potrà anche essere piu' comune di qualche anno fa, ma non vedo perchè dovrei operarmi...se posso, con le lenti, farne a meno...E' quello che poi mi ha detto il mio oculista.

Cosa ne pensate?

Cosi ora aspetto la chiamata ufficiale dell'azienda e vediamo cosa mi diranno....


martedì 14 maggio 2013, 12:13
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
Io penso che con la carenza di lavoro che c'è nella ns. società, tu sei un caso atipico perchè la maggior parte delle persone avrebbe cercato di nascondere la propria malattia o al limite di minimizzarla pur di ottenere l'agognato posto di lavoro. Forse una valutazione più o meno simile è stata fatta anche dal medico aziendale.

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martedì 14 maggio 2013, 20:30
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
Cita:
Ha parlato di "situazione in evoluzione" e ha fissato un altro controllo tra 6 mesi, ipotizzando che io quindi tra un po di tempo possa adattarmi alle lenti a contatto, oppure adattarmi all'uso degli occhiali

ma questa ha idea di cos'è un cheratocono al tuo stadio?!?????
no commento, l'unica buona notizia è che ti han dato la riduzione
mi pare ridicola farla "a tempo" visto che la malattia è non solo CRONICA ma pure degenerativa
è una contraddizione in termini!
comunque, prenditi questo per il momento :wink:

Cita:
Poi mi ha fatto una battutina ironica dicendo che sapeva della mia appena passata gravidanza e poteva immaginare anche le scomodità di un orario full-time con un bimbo piccolo..

no comment 2
la scomodità è un bimbo piccolo, ovvio, non vederci il fatto diverderci zero
comunque spero che ti possa far godere anche un po' meglio il tuo piccolo..
riguardo al futuro: forse, se davvero il discorso lac diventa ingestibile, potresti valutare un trapianto, che non è esente da rischi (spiegalo, al burocrate del lavoro, che medico è una parolona..)
più che il rigetto è il discorso dell'astigmatismo residuo a complicare le cose, potresti essere costretta cmq a lac tutto il giorno
quindi se ti lasciano uno straccio di part time per i prossimi anni, magari è appena appena il minimo per vivere decentemente
sì, il lavoro scarseggia ma "far finta di essere sani" per dirla alla gaber diventa pressochè IMPOSSIBILE in certe situazioni
tieni duro e tienti il part-time :wink:
un abbraccio

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Betty74
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martedì 14 maggio 2013, 20:48
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Messaggio Re: PART-TIME per cheratocono: l'azienda è tenuta a conceder
Ciò che voglio dire è che il part time è un "lusso" che non tutti i conici possono permettersi. Ed io sono tra questi.

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cheratocono IV stadio


martedì 14 maggio 2013, 21:36
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