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Trapianto di cellule staminali oculari
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Autore:  marta [ giovedì 30 marzo 2006, 17:46 ]
Oggetto del messaggio:  Trapianto di cellule staminali oculari

Ho trovato questo articolo che ho letto tutto di un fiato...Parla di un trapianto di cellule staminali per ricostruire un epitelio corneale danneggiato da un incidente sul lavoro. Certo, il nostro caso è un pò diverso ma la ricerca sulle cellule staminali non può che interessarci...Ho fatto un riassunto...

Dall'Espresso del 9 marzo 2006
"A me gli occhi"
L’articolo parla di Alessandro, un uomo di 44 anni, che aveva perso quasi del tutto la vista a causa di alcuni schizzi di resina liquida: grazie ad un trapianto di cellule staminali oculari ha potuto riaverla. Questa tecnica innovativa sfrutta le cellule staminali del limbus corneale, una piccolissima area che sta tra la cornea e la congiuntiva, per riparare il tessuto danneggiato e preparare il terreno ad un trapianto di cornea. Il paziente racconta i dolori, le angosce e le speranze di quel periodo, in quanto il danno era troppo grave per pensare subito ad un trapianto, visto che la fabbrica delle cellule staminali dell’occhio era ormai distrutta e questo non avrebbe consentito alla cornea nuova di attecchire. Proprio in quel periodo due ricercatori italiani, Pellegrini e De Luca, avevano pubblicato un articolo su “Lancet”, in cui spiegavano come avevano ricostruito ed applicato ad un paziente un epitelio corneale con successo. Attualmente Graziella Pellegrini fa parte proprio del Centro ricerche sulle cellule staminali epiteliali, che oggi prepara le staminali oculari per tutto il territorio nazionale e che ha ormai trasformato una proposta avveniristica in un intervento di routine, offrendo una possibilità a chi ha la superficie della cornea gravemente lesionata da bruciature o altri incidenti. Questo centro è il fiore all’occhiello della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ed è l’unico che distribuisce cellule epiteliali della cornea ricostruite in vitro. Quando Alessandro è tornato a casa l’occhio ferito non riusciva a cicatrizzare, erano ulcere continue e il dolore era insopportabile; inoltre nell’altro occhio, quello meno grave, aveva sviluppato una forte fotofobia. Quindi non riusciva praticamente a tenere gli occhi aperti. Il problema è che se le staminali sono danneggiate la cornea, non essendo più continuamente riparata, è a rischio di ulcere e perforazioni: l’occhio era diventato bianco, opaco, senza visione. Alessandro comincia così a contattare vari ospedali, anche all’estero, visto che in Australia si parla di una cornea artificiale, fino a che non sente parlare della possibilità di usare le cellule staminali per preparare il terreno ad un trapianto di cornea. Nel febbraio 1999 incontra a Venezia Paolo Rama, il chirurgo che lo opererà, oggi primario di oculistica al San Raffaele di Milano. L’attesa è lunga perché l’intervento deve avvenire a distanza dall’incidente per evitare infiammazioni. Intanto comincia le prime terapie, piuttosto insolite…Infatti gli viene applicato nell’occhio un siero autologo, preparato con il suo stesso sangue, per ridurre l’infiammazione e favorire il processo di cicatrizzazione: Alessandro inizia a provare sollievo e il visus si allarga. La parte più dolorosa è però quando si prelevano gli strati superficiali della cornea per capire la condizione dell’epitelio. Il primo vero intervento, il prelievo delle cellule dall’occhio sano, nella primavera del 2004, è quindi per il povero Alessandro quasi una passeggiata. Per il momento non si usano cellule di donatore perché i rivestimenti epiteliali scatenano una forte risposta immunitaria, si rischierebbero infezioni e si costringerebbe il paziente ad assumere farmaci immunosoppressori per tutta la vita. Per Alessandro l’occhio sano è il passaporto per la guarigione: viene prelevato un piccolissimo frammento di limbus per poi depositarlo su uno speciale terreno di cultura e inviarlo al centro che lo tratta per distaccare le cellule, isolare quelle proliferanti che contengono le staminali e farle riprodurre. Sembra semplice ma in realtà non lo è perché le staminali sono difficili da isolare, si nascondono e sono terribilmente sensibili agli stimoli ambientali. Le cose per Alessandro vanno bene e dopo tre settimane è di nuovo a Milano per il reimpianto: qui si toglie lo strato vascolarizzato che copre l’occhio e ci si applica sopra un foglietto di fibrina sul quale sono state fatte crescere le cellule staminali. La fibrina in tre giorni si assorbe e le nuove cellule cominciano a lavorare nell’occhio. Dopo una settimana il paziente riapre l’occhio: non ci vede meglio ma il dolore si è calmato e così l’avversione alla luce, quindi ha potuto riprendere ad usare l’altro occhio. Questa fase è delicata, piena di controlli e di rischi: ora si attende per qualche mese il trapianto di cornea che per lui, visto il passato, è quasi una passeggiata. In questo modo gradatamente comincia a riacquistare la vista: attualmente a quattro mesi dall’intervento questa non è ancora perfetta perché la cornea deve adattarsi alla struttura dell’occhio e ci vorrà tempo. Ma la vita può finalmente riprendersi la sua normalità.

Autore:  Very19 [ venerdì 31 marzo 2006, 16:08 ]
Oggetto del messaggio: 

Grande Marta!! :D :D , davvero molto interessante!! Sai una cosa in questo link: http://www.sifi.it/archivio/IT132/rubri04.htm del Dottor Rama, che ho riportato anche da un'altra parte nel forum, alla fine, quando si parla delle prospettive future c'è anche quello che potrebbe interessare anche a chi ha il cheratocono.
Ciao.
Un bacio!

Autore:  marta [ venerdì 31 marzo 2006, 17:33 ]
Oggetto del messaggio: 

Sapevo che ti sarebbe interessato!!!! Vado poi a leggere il link, ho dato un'occhiata e mi sembra interessante...
Diciamo che mi hai un pò contagiato con il tuo entusiasmo...e questo è molto bello! :wink: Appena ho trovato l'articolo ho pensato a te, l'ho letto e mi ha davvero colpito...
Un bacione grande.... :D

Autore:  Very19 [ giovedì 6 aprile 2006, 18:20 ]
Oggetto del messaggio: 

Ciao, grazie 1000 Marta!!! Allora hai trovato interessante l'articolo?

Autore:  marta [ venerdì 7 aprile 2006, 16:28 ]
Oggetto del messaggio: 

Si, davvero molto interessante!!!!! Ci sono davvero molte cose nuove all'orizzonte...
Ma dimmi, come fai ad essere sempre così aggiornata?????

Autore:  Very19 [ lunedì 10 aprile 2006, 14:54 ]
Oggetto del messaggio: 

Mi fa piacere Marta che lo hai trovato interesante :D :D ; vedi il fatto è che io cerco di sapere tutto il possibile anche per quanto riguarda le prospettive future, nella speranza che arrivi qualcosa di nuovo e al più presto... perchè vedi io sinceramente ho verso il cheratocono lo stesso atteggiamento di Hitler verso gli ebrei.

Autore:  marta [ lunedì 10 aprile 2006, 15:45 ]
Oggetto del messaggio: 

Ma grande...credo che sia l'atteggiamento giusto!

Autore:  mosé Carlessi [ giovedì 10 febbraio 2011, 11:12 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Trapianto di cellule staminali oculari

Io ho subito giusto due giorni orsono l'intervento di autotrapianto dallo stesso occhio di cellule limbari, eseguito dal Dott. Rama.
Speriamo in questo modo di eliminare dopo le aderenze, gli esiti nefasti di una causticazione da calce avvenuta sette anni addietro o in alternativa predisporre il terreno per il trapianto (speriamo non serva).
Se v'interessa posso tenervi aggiornati sugli sviluppi, per ora posso solo dirvi che ho un dolore boja, tenuto a bada con dosaggi piuttosto alti di antinfiammatori.
Fatemi sapere se la cosa interessa qualcuno che ancora sta valutando se e cosa fare. OK

Autore:  Pa36 [ giovedì 10 febbraio 2011, 18:17 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Trapianto di cellule staminali oculari

Ciao , benvenuto ed in bocca al lupo per l'intervento.
Siamo lieti di condividere la tua esperienza, dunque tienici informati se puoi.

Autore:  mosé Carlessi [ domenica 20 marzo 2011, 11:44 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Trapianto di cellule staminali oculari

Ciao a tutti.
Ancora gli esiti dell'intervnto di autotrapiant non sono definitivi nel senso che ci vorranno mesi per ottenere ulteriori miglioramenti, posso però dire che finora la riepitelizzazione della cornea è cosa fatta (preludio indispensabile per il trapianto), c'è stata una riduzione dell'area interessata da tessuto neovascolarizzato.
La cosa che mi ha divertito è vedere le facce perplesse degli oculisti che mi hanno visitato in altre strutture, per togliermi i punti ......... ho sentito diquelle cavolate: uno mi ha detto che avevo in crso un rigetto (con tessuto omologo?????!!!!!) un altro nn capiva lo scopo dell'intervento!!!!
La stessa cosa mi capitò quando feci il simblefaron, altre amenità e facce a punto interrogativo.
Impressionante vedere come quanto per l'unità di malattie della cornea del S. Raffaele è quotidianità per altri (non parlo di ospedalucci dispersi ma di grossi e blasonati ospedali) rappresenti materia oscura ..... sentite più pareri dunque e approfondite sempre, io ho dovuto fare una cernita e sono venuto a conoscenza dell'equipe in questione solo fortunosamente stavo già per rivolgermi a Lione, purtroppo quello che emerge è che non c'è scambio d'informazioni tra le diverse realtà cliniche e quindi deve essere il paziente a fare la cernita per quanto ciò sia assurdo.

Autore:  spaghettibob [ lunedì 4 aprile 2011, 21:28 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Trapianto di cellule staminali oculari

aggiornamenti sul recupero e sul trattamento?
ciao

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