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Circular Keratotomy - Dott Krumeich 
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Iscritto il: domenica 3 aprile 2005, 16:00
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Messaggio Circular Keratotomy - Dott Krumeich
In una recente pubblicazione su una autorevole rivista di oftalmologia il Dott Krumeich, il chirurgo che in europa ha eseguitoil maggior numero di trapianti di cornea propone una revisitazione della cheratotomia, quindi una tecnica incisionale, per bloccare il cono e ridurre l'astigmatismo.

http://www.escrs.org/Publications/Eurot ... totomy.pdf


venerdì 27 maggio 2005, 16:35
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Iscritto il: martedì 25 gennaio 2005, 17:04
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da quello che capisco io correggetemi se sbaglio, si tratta dell'applicazione degli anelli eseguendo la tasca invece che a mano con il bisturi servendosi del trapano trephine lo stesso dei trapianti per intenderci, il termine cheratotomy in generale significa solo incisione della cornea,
non c'entra nulla con la mini ark. quindi :cry:


martedì 31 maggio 2005, 18:49
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Salve.
Scusate l'intromissione, ma credo sia necessaria per cercare di spiegare cosa sia la circular keratotomy.
La tecnica del prof. Krumeich non è una variante degli " anellini" intra corneali. La tecnica consiste nel praticare un taglio circolare ( cheratotomia circolare) mediante un trapano corneale. In questo ha perfettamente ragione pa 36. Ma questa incisione circolare non serve per mettere, all'interno della cornea, alcun anellino. A questa cheratotomia segue la sutura, continua, del taglio effettuato mediante una sutura in nylon 10/0, lo steso che viene utilizzato per suturare la cornea trapiantata.
A cosa serve tutto questo?
La sutura serve a regolare l'astigmatismo irregolare dovuto al cheratocono tendendo la sutura stessa in modo da contrastarlo.
Dopo alcuni mesi ( circa tre ) la sutura stessa viene rimossa. L'effetto terapeutico di questa procedura chirurgica viene attribuito al processo di cicatrizzazione attuato dalle cellule del paziente stesso.
Un secondo tipo di procedura chirurgica contempla, invece, il posizionamento, all'interno del canale creato dalla cheratotomia di un " filo " di materiale particolare che dovrebbe servire a rinforzare ulteriormente la zona di debolezza propria del cheratocono.
Il prof. krumeich afferma di avere eseguito diversi interventi con entrambe le procedure e di avere osservato un risultato ottimo anche a distanza di circa svariati anni.
Da quando descritto si evince che tutto il mondo oftalmologico sta cercando alternative alle tecniche chirurgiche attualmente usate e questo significa diverse cose. Queste tecniche non danno i risultati sperati, queste tecniche presntano rischi importanti, queste tecniche hanno costi elevati, queste tecniche possono essere troppo difficile per essere praticate da tutti i chirurghi etc. etc.
Quello che è certo è che ciò è molto positivo per chi è affetto da cheratocono. Personalmente sono molto felice quando posso utilizzare diverse tecniche e non ho certo nulla contro questo lavoro di ricerca.
Spero nel prossimo ( ma davvero prossimo ! ) futuro di potere utilizzare la riboflavina se questa sarà autorizzata dalla struttura che la sta attualmente sperimentandi in Italia.
Saluti a tutti.
dr. Marco Abbondanza

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dr. Marco Abbondanza


martedì 31 maggio 2005, 21:14
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Infatti nessuno ha parlato di MiniARK, ma come giustamente ha detto Lorenzo "rivisitazione" di cheratotomia.
sicuramente.. colpisce il fatto che ad eseguirla sia uno dei grandi trapiantatori..


martedì 31 maggio 2005, 21:15
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Iscritto il: martedì 25 gennaio 2005, 17:04
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si scai ma che i trapianti abbiano dei limiti e si sia alla ricerca di un costante miglioramento e di tecniche meno invasive sopratutto per ck moderati, eè opinione comune.
ma ripeto la domanda perchè cercare soluzioni se esiste la mark?
forse il prof tedesco non sarebbe in grado di eseguirla?
capisci il paradosso?


mercoledì 1 giugno 2005, 9:53
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Cita:
Da quando descritto si evince che tutto il mondo oftalmologico sta cercando alternative alle tecniche chirurgiche attualmente usate e questo significa diverse cose.

Queste tecniche non danno i risultati sperati, queste tecniche presntano rischi importanti, queste tecniche hanno costi elevati, queste tecniche possono essere troppo difficile per essere praticate da tutti i chirurghi etc.
etc.


Se mi permette Dottore.. aggiungerei pure..
"Queste tecniche richiedono per forza di cose un numero di pazienti che facciano, nell'illusione di trovare la via d'uscita, da cavia per la sperimentazione"

Poi.. per quanto riguarda la bravura del chirurgo..., senza nulla togliere alle vostre qualità, che non ho avuto modo ancora di apprezzare...

- crede davvero di essere l'unico al mondo, insieme al Dr. Lombardi, ad avere le capacità per fare la MiniARK?

- In caso di risposta positiva cosa succederà tra 100 anni alla Miniark? tecnica destinata a sparire?

- In caso di (malaugurato) vostro decesso.. cosa succederebbe ai vostri pazienti? e cosa dovrebbe fare uno che magari si trova con un solo occhio operato in attesa dell'altro? oppure chi attendeva ritocchi di perfezionamento e non potrà mai più averli?

Le assicuro che sono questioni che mi sono posto seriamente.


mercoledì 1 giugno 2005, 20:35
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Salve.
Per carità del cielo!
E' assolutamente impossibile che un chirurgo con la manualità conseguita attraverso diverse tecniche oftalmiche non sia in grado di eseguire una Mini ARK.
Però ogni tecnica richiede quella che tecnicamente viene definita una " learning curve" ossia una curva di apprendimento delle specificità della tecnica in oggetto. Qualunche chirurgo con una manulaità, appunto , chirurgica è in grado di eseguire la Mini Ark. Quello di cui ha bisogno è un periodo di apprendistato per " dosare" le incisioni e riconoscere quelle che sono le modificazioni che Egli andrà a creare con le suddette incisioni.
Personalmente ho avuto un ottimo maestro che mi ha fatto comprendere cosa sia possibile ottenere con un semplice " taglio " eseguito sulla cornea ed ho atteso svariati anni prima di operare in prima persona un paziente.
Può essere che io sia stato eccessivamente prudente nell'attendere tanto tempo però, in questo modo, non ho avuto " cavie" su cui apprendere.
Ho sempre detto, così come il dr. Lombardi, che sarei felice se qualche collega dotato di curiosità scientifica volesse apprendere i rudimenti necessari per eseguire in modo autonomo i primi, semplici, interventi di Mini ARK.
Molti sono oramai i colleghi che hanno visto pazienti miei o del dr. Lombardi ( anche perchè raccomando sempre ai miei pazienti, di andare a farsi controllare dal loro precedente oculista) e so per certo che molti i loro, dopo un primo momento di stupore, hanno detto più o meno questo: signora, o signore, devo ammettere che non capisco appieno come ma il suo occhio sta benissimo. Alcuni dei partecipanti a questo forum possono testimoniarlo.
Per il resto, fortunatamente non sono superstizioso e posso solo augurarmi che la Mini ARK, o altra tecnica, possa divenire di comune applicazione prima della mia dipartita.
Auguri a tutti.
dr. Marco Abbondanza

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dr. Marco Abbondanza


mercoledì 1 giugno 2005, 21:27
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Cita:
posso solo augurarmi che la Mini ARK, o altra tecnica, possa divenire di comune applicazione prima della mia dipartita


e come spera che possa cambiare l'attuale situazione?

stà facendo qualcosa che possa ribaltare gli attuali (presunti) preconcetti sulla MiniARK?


mercoledì 1 giugno 2005, 23:54
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